Compendio d'Avvertimenti di ben parlare volgare

1618

 

Autore

Ceci, Battista

Titolo

Compendio d’Avvertimenti di ben parlare volgare

Stampe

Prima edizione:

1618: Compendio d’Avvertimenti di ben parlare volgare, Correttamente scrivere, e Comporre Lettere di Negocio, e Complimenti. In Venetia, nella Stamperia Salicata.

Biblioteca dell’Accademia della Crusca - Firenze

1623: Compendio d'avvertimenti di ben parlare volgare. In Venetia, appresso Ghirardo, & Iseppo Imberti fratelli

 

Edizioni  esaminate

1618 (prima edizione): in Venetia, nella Stamperia Salicata.

Nota: È stata qui esaminata la prima parte dell’opera, dedicata alla descrizione grammaticale, intitolata Regole di ortografia per ben parlare et scrivere correttamente di Battista Ceci Nobile d’Urbino. Parte prima (pp. 1-77).

 

Sommario e contenuto dell’opera

Il Compendio è diviso in tre parti così descritte nel frontespizio:

I. ‘Si contengono regole et osservationi appartenenti alla lingua volgare per ben parlare e correttamente scrivere’.

II. 'Il modo di ritrovare e formare concetti per compor lettere in materia di negocio, di raccomandare, consolare, ringratiare, condolersi, rallegrarsi, scusarsi, offerirsi, e di diversi complimenti; de quali tutte materie si sono posti gran numero de concetti formati'.

III. 'S’insegna moralità e precetti politici convenienti à segretario di Prencipe, e comuni d’utilità ad ogni suddito, che sia al servigio di Prencipe, di persona publica o di qualità'.

Seguono l’indice generale e quello dettagliato, ordinato alfabeticamente, di ciascuna parte. Già dal titolo delle singole voci contenute nell’indice dettagliato emergono il carattere prescrittivo dell’opera (es. 'Amerebbe e non ameria si dice', 'Habbiamo si dice, e non havemo'), e l’intento dell’autore di spiegare e precisare il significato e l’uso di singoli lessemi e della terminologia grammaticale (es. 'Attorno, che vale', 'Nome sostantivo, che sia', 'Ogni come s’usi'). La consultazione del Compendio tuttavia non è immediata dal momento che i rimandi delle voci dell’indice non corrispondono a singoli paragrafi, ma alla pagina in cui viene trattato l’argomento in oggetto, all’interno della quale deve essere rintracciato ciò che interessa.

SOMMARIO

Molto illustre signor e patron mio osservandissimo (cc. a2r-a2v);

A benigni lettori, lo stampatore (cc.nn.);

Tavola de capitoli che nel libro si contengono;

Tavola delle cose appartenenti alla lingua volgare;

Tavola delle cose appartenenti allo scrivere correttamente;

Tavola delle cose appartenenti allo scrivere appuntato;

Tavola delle cose contenute nella seconda parte;

Tavola delle cose contenute nella terza parte (cc. nn.);

Regole di ortografia per ben parlare et scrivere correttamente: Come terminano e finiscono i nomi nella lingua volgare; Degli articoli nel parlar volgare; De casi della lingua volgare; De verbi volgari attivamente ragionandosi; De verbi volgari passivamente ragionandosi; De gerundi voci così chiamate da latini come s’adoprino nella lingua volgare; D’alcune voci che di nome e di verbo participano dette da latini participi; D’alcune altre voci che nel parlare volgarmente s’adoprano; Dello scrivere correttamente; Del raddoppiamento d’alcune consonanti nello scrivere volgarmente; Dello scrivere appuntato e prima de gli accenti; De punti che s’adoprano nello scrivere volgarmente (pp. 1- 81);

Avertimenti del modo di scrivere lettere e dove nascono concetti per ben effettuarle: Delle lettere de complimenti; Della forma e modo di spiegar i concetti; Della lettera di negocio; Del modo del formare la lettera di negocio; Concetti in materia di raccomandare alcuno; Concetti in materia di consolare; Concetti in materia di ringratiare alcuno; Concetti in materia di condolersi con alcuno; Concetti in materia di rallegrarsi con alcuno; Concetti in materia di scusarsi con alcuno; Concetti in materia d’offerirsi ad alcuno; Concetti in materia di diversi complimenti (pp. 82-136);

Considerationi et precetti pertinenti all’ufficio del segretario (pp. 137-221).

 

Apporto generale dell’opera

Obiettivo dell’autore e tipo di grammatica: All'apertura della prima parte, nel capitolo intitolato 'Come terminano e finiscono i nomi nella lingua volgare', Ceci si rivolge al conte Francesco Maria Mamiani dichiarando di obbedire alla richiesta fattagli da questi di 'parteciparle que’ studi, ch’ella dice aver inteso, ch’io fò, intorno alle regole dello scrivere, e comporre lettere volgarmente' e pertanto 'contentandomi più tosto esser tenuto ignorante, che non ubidiente amico, e servidore, com’io le sono; le scriverò al meglio, ch’io saperò (poi che così mi comanda) que’ pochi avvertimenti c’ho da alcuni scrittori raccolti'.

L’opera si distingue per il carattere erudito e per l’essere improntata più al criterio dell’eleganza e della grazia che a quello più propriamente linguistico. Si tratta in sostanza di una sorta di 'sommario grammaticale e ortografico senza alcun carattere speculativo' (Trabalza 1908: 316).

 

Interessi specifici:

-          Innovazioni terminologiche: Non sono attestate.

 

-          Corpus di esempi: Gli esempi d’autore sono poco numerosi. Non viene citata la fonte, ma solo genericamente il nome dell’autore dell’opera da cui sono stati tratti, in particolare Boccaccio.

 

Interesse generale:

-          Influenza subita: L’opera si inserisce in un filone di manualistica che propone i precetti per redigere una lettera perfettamente adatta a ogni esigenza, tenendo conto sia della tradizione classica, sia degli autori moderni.

 

 

Nota bibliografica

Trabalza 1908: 316; Marazzini 1993: 89.